Gorizia tu sei maledetta (canzoni antimilitariste)
A volte capita di trovarsi a scandire sterili cori da stadio contro le parate militari ignorando che la nostra santissima madre Itaglia serba una ricca tradizione di canzoni antimilitariste tanto belle quanto cruente; ed è proprio un peccato che molti giuovani non conoscano questa stupenda canzone contro la guerra nata tra le trincee quasi un secolo fà…
Scritta da alcuni reduci della battaglia di Gorizia ( dal 9 al 10 agosto 1916, in piena guerra mondiale ) è una delle canzoni più popolari della tradizione anarchica ed antimilitarista di lingua italiana; una testimonianza preziosa per chiunque voglia ribaltare la retorica patriottarda dell’esercito (che purtroppo fà ancora presa su certi giovani) buttandogli in faccia tutto lo squallore della cultura militare con le parole di chi in guerra è stato costretto ad andarci e a crepare miseramente in una trincea.
Parole pesantissime quanto spietatamente oneste, tanto che a cantarle durante la grande guerra si rischiava la fucilazione per “disfattismo” e ancora negli anni sessanta una denuncia per “vilipendio delle forze armate”.
Bellissima l’interpretazione che ne hanno fatto i les anarchistes, presente per chi voglia ascoltarla anche su youtube
LINK: http://www.youtube.com/watch?v=HPmNisMTqVI
consigliata anche agli alpini.
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Gorizia tu sei maledetta – graficanera – NO COPYRIGHT
(foglio A4 con testo e presentazione della canzone)
Crimethinc’s Gender Subversion
DISTRUGGI I RUOLI DI GENERE!
Abbiamo tradotto questo simpatico poster rosa/nero del collettivo Crimethinc. sulla decostruzione dei ruoli di genere come piccolo omaggio al nascente circuito anarco-queer che da poco stà prendendo piede nei vari spazi anti-autoritari del sacro suolo itagliano ( culla del vaticano):
pensiamo ai queer-festival o ai vari gruppi anarco-femministi che lottano senza elemosinare diritti alle istituzioni affinché ogni individuo possa autodeterminare la propria identità sessuale…
Ci auguriamo che possa essere un piccolo spunto di riflessione per cominciare a liberarsi da tante di quelle congetture della nostra società eterosessista che purtroppo tant* di noi ( maschietti in primis) ancora si portano dentro.