Pieghevole contro lo sfruttamento animale nei circhi ( destinato ai bambini )

Cosa c’é di più miserabile di un individuo strappato dal suo habitat naturale e costretto a recitare un copione di gesti prestabiliti sotto il ricatto della frusta? gli animali da circo sono un triste esempio di come la civilizzazione violenti tutto ciò che c’é di spontaneo e selvatico per convertirlo in una triste marionetta sottomessa ai domatori di ogni specie: nella scuola dell’obbligo i domatori si chiamano maestri, nell’ufficio si chiamano datori di lavoro, nella politica si chiamano governatori, nella chiesa si chiamano sacerdoti, nella caserma si chiamano generali…

Un bambino che gioisce nel vedere un animale recitare tristi spettaccolini contronatura sotto il ricatto delle botte, sarà un adulto che avrà introiettato la logica dell’addomesticamento; sarà un individuo che domani svolgerà sorridendo le mansioni imposte dalle istituzioni sotto la minaccia di finire in prigione o di non ricevere più la razione mensile di denaro.

Gli animali rinchiusi nel circo, oltre ad essere individui oppressi dalla crudeltà umana sono anche metafora di quella cultura della sottomissione all’autorità che cancella l’autodeterminazione e l’individualità dei singoli per trasformarli in burattini programmati da altri; quella cultura autoritaria che noi anarchici ed anachiche vogliamo distruggere sia dentro che fuori di noi.

Anche per questo motivo abbiamo fatto questo piccolo pieghevole destinato ai bambini, per sensibilizzarli sulla crudeltà a cui sono costretti migliaia di animali rinchiusi nei circhi e sull’assurdità del compiacersi della sofferenza di qualcuno (e non di qualcosa) a cui è stata negata la libertà e la selvatichezza.

Il pieghevole presenta un breve fumetto sulla storia di un elefantino rapito da un cacciatore e finito nel circo, il tutto viene narrato in rima; oltre al fumetto ci sono due paginette brevi di riflessioni scritte con un linguaggio alla portata dei più piccoli.


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Pieghevole Circo (download dal sito Punk4free.org) – graficanera – NO COPYRIGHT

( file PDF con pagine separate )

( file PDF con pagine alternate da stampare su foglio A4 fronte e retro e da piegare nel mezzo )

 

 

 

 

Adios Prison – grafiche anticarcerarie per la compilation benefit

 

Il punk-hardcore non è solo bandane, spilline e scarpine da skate, nonostante ci siano sempre più individui che se lo vivono come una subcultura codificata da marchi d’abbigliamento, da atteggiamenti stereotipati e dal feticismo per l’aspetto estetico; per fortuna c’é chi ancora non è stato contaminato dall’epidemia modaiola e continua a tenere la musica unita all’impegno politico… Da questa attitudine genuina, una ventina di gruppi hardcore itagliani hanno sfornato questa compilation benefit “Adios Prison” di cui noi abbiamo dato il nostro piccolo contributo realizzando le grafiche…

( CLICCA QUI per visualizzare il sito del progetto “Adios Prison” )

I ricavati di questo album andranno a supportare i collettivi anticarcerari che da anni lottano assieme alle persone in carcere per opporsi alla realtà della prigione e a tutto quell’apparato che la rende possibile.

Le grafiche sono fatte con amore, i gruppi sono bravi e l’album è per una buona causa… percui fate un pensiero per questa iniziativa…

Concludiamo con la presentazione di questo progetto, presa tale e quale dal sito:

 

“Questo progetto si è potuto realizzare grazie all’impegno di diversi soggetti particolarmente sensibili alla questione carceraria; ciascuno ha contribuito in base alle proprie capacità a coprodurre il disco che hai in mano.

La realtà che viviamo è quella di un sistema sempre più repressivo di cui il carcere è il pilastro fondante. Repressione e galera sono la risposta a chi cerca fuori dai paletti della legalita’ il necessario per vivere, a quei compagni e compagne particolarmente attivi ed esposti nelle lotte, a chiunque decida di alzare la testa di fronte a una situazione materiale che si fa sempre piu’ disastrosa.

E teniamo sempre a mente quello che avviene all’interno dei CIE, veri e propri lager moderni di cui s’è dotata la fortezza Europa, una vergogna di fronte alla quale non è più possibile voltar la faccia.

Pensiamo quindi che lottare contro il carcere significhi tentare di sbarazzarsene assieme alla società che ne ha bisogno.

Fondamentale nella lotta contro il carcere e’ la comunicazione con l’interno delle galere e tra prigionieri reclusi in carceri diverse, cosi’ da poter meglio comprendere quale sia la realta’ quotidiana di chi vive dietro le sbarre e capire quali possono essere le azioni da mettere in campo.

Una delle realtà che ha con altre contribuito negli ultimi anni a questo proposito e’ l’opuscolo mensile che il collettivo O.L.Ga. (è Ora di Liberarsi dalle Galere) stampa e diffonde, dentro e fuori i penitenziari di tutta la penisola – da ormai piu’ di sei anni.”